LOGOPEDIA Kids
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Il linguaggio è un elemento centrale del funzionamento del bambino. Per questo è necessario intervenire precocemente su eventuali disturbi per evitare ripercussioni sullo sviluppo cognitivo e relazionale e sulle capacità di apprendimento.
Lo sviluppo del linguaggio ha una certa variabilità da bambino a bambino, ma esistono delle tappe ed è corretto intervenire se un bambino per esempio a trenta mesi non articola una piccola frase o se conosce poche parole e usa perlopiù i gesti per comunicare.
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Si interviene sul linguaggio grazie alla figura del logopedista, ossia il professionista sanitario che svolge la propria attività nella prevenzione e nel trattamento riabilitativo dei disturbi del linguaggio, della comunicazione, delle funzioni orali e della deglutizione in età evolutiva, adulta e geriatrica.
QUANDO CONSULTARE UN LOGOPEDISTA IN ETA' EVOLUTIVA?
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E’ consigliabile consultare il logopedista se il bambino:
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Non ha ancora cominciato a parlare a 2 anni;
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Mostra difficoltà nella comprensione di parole e semplici ordini;
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Non si esprime in maniera comprensibile (da 3 anni in su);
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Non pronuncia bene alcune lettere;
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Scambia le lettere all’interno delle parole;
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Ha difficoltà di deglutizione;
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Usa un vocabolario molto limitato;
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Fatica a imparare parole nuove;
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Non trova le parole da utilizzare (frequente sensazione di avere la parola “sulla punta della lingua”);
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Usa frasi troppo corte o semplificate, con errori grammaticali;
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Omette parti importanti delle frasi o usa le parole in un ordine scorretto;
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Balbetta.
AMBITI DI INTERVENTO:
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Disturbi del linguaggio
​Riguardano i disturbi di linguaggio e di espressione, complicazioni e ritardi nell’esternalizzazione delle idee, nonché nella loro assimilazione (es. disturbo motorio di linguaggio, o disartria);
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Disturbi dell' apprendimento
Sono i disturbi di lettura, scrittura e calcolo DSA (Dislessia, Disgrafia, Disortografia e Discalculia)
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Difficoltà di parola
Si tratta dei disturbi dovuti a una scorretta articolazione ed emissione dei suoni: ne fanno parte la disfemia (balbuzie) e la disartria (disturbo motorio del linguaggio)
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Disturbi della voce
La voce deriva dalla vibrazione delle corde vocali, ma un uso improprio della stessa e cattive abitudini vocali possono provocare essere la perdita parziale o totale del normale timbro della voce, edema di Reinke, polipi e noduli
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Problemi di udito
Riabilitazione di persone con problemi di udito o con impianto cocleare
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Difficoltà di comunicazione
La comunicazione necessita di strategie e metodi che rendano fluida e chiara la formulazione delle idee
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Disturbo della deglutizione (disfagia)
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Disturbo di programmazione del movimento (disprassia)
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SITUAZIONI CHE RICHIEDONO L'INTERVENTO DI UN LOGOPEDISTA :
Ritardo o Disturbo Specifico del Linguaggio
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Il bambino può non essere in grado di riconoscere, memorizzare e riprodurre i singoli suoni e le parole della lingua, può avere sia difficoltà ad accedere al lessico che alla frase
Si parla di Disturbi Primari del Linguaggio (DPL) quando un bambino manifesta difficoltà prevalentemente nella sfera linguistica, pur mostrando uno sviluppo fisico, intellettuale e cognitivo nella norma. Si tratta di un disturbo frequente in età prescolare e riguarda il 5-7% dei bambini.
Un bambino con Disturbo Primario del Linguaggio può manifestare difficoltà nella produzione linguistica e/o nella comprensione con vari gradi di severità e in diversi aspetti dell’elaborazione del linguaggio (ad es. lessicale, morfosintattico, pragmatico).
I campanelli d’allarme dei Disturbi Primari del Linguaggio a cui è importante prestare attenzione sono:
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lallazione assente o scarsa a 9 mesi;
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utilizzo di gesti (tra i quali -indicare con il dito-) assente o scarso a 12 mesi;
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comprensione del linguaggio debole a 12 mesi;
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vocabolario espressivo inferiore a 50 parole a 2 anni;
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utilizzo di verbi e abbinamento di due parole assente o quasi a 2 anni e mezzo.
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combinazione di tre parole assente o quasi a 3 anni.
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Balbuzie
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La balbuzie non è un fenomeno unico, bensì determinato da fattori sia fisiologici che psicologici, sia genetici che derivanti da variabili ambientali.
Lo sviluppo grammaticale e lessicale del bambino a volte può essere la causa determinante: la complessità degli enunciati, uno sviluppo del linguaggio troppo articolato, a volte non va di pari passo con lo sviluppo motorio di un sistema bucco-linguo-facciale immaturo e quindi alcuni bambini non in grado di sostenere dal punto di vista articolatorio la lunghezza degli enunciati
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Deglutizione atipica o infantile
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Si verifica quando continuano a esserci movimenti della lingua non funzionali alla deglutizione cosìdetta adulta.
Fino ai 6 mesi dopo la nascita la lingua occupa interamente l’interno della bocca, essendo la lingua già sufficientemente formata rispetto alla crescita ossea (si pensi che la lingua del neonato è pari alla metà del peso della lingua dell’adulto). La deglutizione della saliva e del latte avviene con la lingua interposta tra le gengive mentre l’intervento della muscolatura facciale stabilizza la mandibola rivestendo un ruolo fondamentale nella deglutizione e nell’allattamento.
Quali sono i motivi per cui permane una deglutizione atipica?
La causa primaria può essere psicologica o di immaturità dei centri nervosi preposti alla deglutizione. La causa secondaria è invece dovuta a modalità di allattamento al biberon soprattutto quando protratte.
Altre cause possono essere: abitudini quali la suzione del pollice o la suzione prolungata del ciuccio oltre i due anni; il frenulo linguale corto; palato schisi; patologie croniche di tipo infiammatorio e respiratorio riconducibile a crescita abnorme delle tonsille, che costringe la lingua ad una postura bassa ed avanzata; ipertofia delle adenoidi obbligando il bambino ad una costante respirazione orale.